Rispetto al naso elettronico, questi animali hanno cuore. Come racconta la storia di Billy, un Bolognese che assiste Chiara, 40 anni, colpita a 19 dalla malattia di Batten, una patologia neurodegenerativa genetica che porta un progressivo delle capacità cognitive e motorie.
“Ha iniziato a mostrare i segni della malattia durante il liceo”, racconta la madre Mara Piccinato, della A-NCL, Associazione Nazionale Ceroidolipofuscinosi. “Non riusciva più a studiare, perdeva lentamente la vista, la parola… Oggi ha bisogno di un’assistenza 24 ore su 24”. In età adulta questo morbo rarissimo si muove lentamente ma sfilaccia l’esistenza della persona, e della famiglia, fibra per fibra quotidianamente.
“Come A-NCL avevamo donato un cane ad un bimbo di Reggio Calabria e l’animale lo sta aiutando a rallentare il decorso della malattia” prosegue Mara. “Ho deciso di provare anch’io ed è arrivato Paride, diventato Billy perché più facile da pronunciare per Chiara. Lei aveva paura. E stato il cane ad avvicinarsi e, con una naturalezza incredibile, Chiara ha incominciato ad accarezzarlo. Billy ha immediatamente capito che lei è speciale, con noi fa il birbante, con mia figlia è un peluche di pezza che si fa fare di tutto”. Billy è addestrato per stimolare la ragazza: “In questi pochi mesi è riuscito a far tornare la parola a mia figlia”.
Un batuffolo d’amore contro una malattia ignota alla scienza e dimenticata dallo Stato.
Autore Simone Fanti
dal settimanale OGGI n.4/2023