CHIARA E BILLY – Quanto è utile un cane per una malattia neurodegenerativa.

Mia figlia si chiama Chiara, ha 43 anni ed è affetta da Ceroidolipofuscinosi.

I primi sintomi sono comparsi a 20 anni, ora non riesce più ad esprimersi, il suo vocabolario si è ridotto a poche parole, questo la rende scontrosa e triste, spesso non riusciamo a capire i suoi bisogni e lei si arrabbia sempre di più.

Da un po’ di tempo sto pensando che un cane potrebbe aiutarla, ma lei ha paura dei cani perché da piccola ha avuto una spiacevole esperienza. Un giorno decido, in accordo con mio marito, che è giunto il momento.

Incomincio a preparare Chiara che non riesce bene a capire, per lei è ancora una cosa astratta. La coinvolgo nella scelta della cuccetta, le ciotole per la pappa e i giochi. Ora dobbiamo dargli un nome e vorrei lo scegliesse lei, anche se è difficile…. Le propongo nomi facili ma lei non riesce a pronunciarli, quando dico Billy lei grida BILLY!!! Ecco fatto, si chiamerà Billy.

E’ arrivato il giorno e andiamo a prenderlo insieme, quando lo vedo io mi entusiasmo ma Chiara non lo vuole toccare ne averlo vicino in auto durante il viaggio di ritorno.

Arrivati a casa Chiara si siede sul divano in soggiorno, le metto Billy vicino ed esco dalla stanza, guardo senza essere vista cosa succede… Billy le si avvicina piano e le lecca tutto il viso, ha già capito che Chiara è speciale, e come se le dicesse “tranquilla ci sono io”, lei gli sorride e lo accarezza.

Ora Billy è di Chiara e Chiara è di Billy, si proteggono a vicenda.

Quando Chiara va a letto vuole che Billy vada su di lei, lo abbraccia, lo coccola e gli da un bacio. Ma Billy sa che non deve salire sul letto finchè Chiara non lo chiama, e aspetta. Quando sente il suo nome salta in braccio a Chiara e lei gli dice “Bravo, bravissimo, ti voglio bene”. Quante parole acquisite per amore di Billy!  Qualche volta riusciamo a cantare insieme una ninna nanna perché la ricorda ancora, abbiamo ripreso grazie a un’idea di Billy, quando la cantiamo lui si addormenta e lei è felice di essere riuscita nel suo intento.

Una volta alla settimana viene una logopedista a domicilio, lavora molto bene con Billy per far parlare Chiara e la cosa funziona alla grande!

Per effetto della malattia Chiara è spesso arrabbiata e oppositiva, Billy capisce che deve andarle vicino. lei lo abbraccia, sorride e gli dà un bacio e tutto si sistema.

Billy non parla, non giudica, ascolta e capisce, Chiara lo percepisce e si sforza di comunicare con lui anche con le parole.

Ora capisco quanto un cane possa aiutare una persona, soprattutto se ha una malattia neurodegenerativa, con problemi cognitivi e di linguaggio. Billy ha aiutato molto Chiara e sono sicura lo farà sempre di più.

 

 

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